Sempre più mi soffermo a pensare alla bellezza ed estrema importanza del contatto e del massaggio, sia con gli adulti che con i bambini.
Avvicinarci e sentire il corpo dell’altro con amore, prendersene cura con dedizione è la formula gentile contro i piccoli problemi dovuti ad attitudini e comportamenti negativi, di rifiuto o allontanamento che potrebbero poi diventare qualcosa di più, o manifestarsi successivamente con sintomi psicosomatici.
Spesso con i gruppi di genitori e figli dedico il momento finale al “contatto manuale”, un massaggio dolce e delicato che amplifica ancora di più lo stretto rapporto tra mamma e bimbo, il contatto all’interno della chinesfera più ristretta.
La nostra mano sente, conforta, vizia e rassicura.
Consiglio infatti, in momenti di forte tensione o cambiamento psico-fisico, di dedicare del tempo, soprattutto la sera, al massaggio e al contatto reciproco come scambio e gesto simbolico di accoglienza dell’altro.

Esercitazione pratica:
Dedichiamo del tempo al Contatto con il centro del corpo ben vicino all’altra persona e per prima cosa cerchiamo di sintonizzare i respiri: il nostro respiro con il respiro della persona a cui ci stiamo dedicando.
Poi usiamo le mani come se fossero le zampe di un grosso e pesante felino, facciamo sentire il nostro peso, appoggiamo una mano e aspettiamo almeno tre secondi prima di “avanzare”.
Andiamo verso l’alto e soffermiamoci sulle mani.
Indugiamo con il peso delle nostre mani. Facciamo sentire il nostro rassicurante peso, un modo per dire “io ci sono”.
È un momento molto rilassante e scarica le tensioni sia a chi fa il massaggio che a chi riceve il contatto manuale.
Ora rilassiamo dal centro e passiamo alla parte inferiore del corpo, soffermandosi sui piedi con lo stesso stile di contatto.
Alla fine soffermiamoci di nuovo sul centro, ritrovando sempre la sintonizzazione dei respiri.