So di tirare l’acqua al mio mulino, ma effettivamente in un periodo di forte isolamento come questo 2020/2021 non mi stancherò mai di ripetere quanto il lavoro sul corpo possa essere salvifico.

In prima analisi serve a produrre endorfine, le alleate del nostro benessere. Sono sostanze che fanno parte di antichi meccanismi di sopravvivenza, neurotrasmettitori che ci fanno sentire meglio mentre ci alleniamo, danziamo e ascoltiamo musica.
Non va dimenticato, poi, che dedicarsi al corpo tiene impegnata la nostra mente e quindi blocca tutti i nostri pensieri ricorrenti che difficilmente ci abbandonano in altri momenti della giornata.
Tante altre potrebbero essere le prove da citare a beneficio del dedicarsi a fare pratiche corporee ma la mia attenzione mi porta a evidenziare che un buon lavoro sul corpo guidato dal respiro ci fa stare nel “qui ed ora”, unica soluzione temporale per non abbandonarsi alla disperazione, per non cadere nello stress, per non immaginare l’irrealizzabile.
E’ vero, tutto ora è precario, ma il nostro corpo resta l’unica sicurezza che ci accompagna e che potremmo “utilizzare” nel migliore dei modi per sentirci sempre meglio.
PRATICA:
– siediti su una sedia
– inspira con le narici e poi espira con la bocca associando ogni espirazione con l’idea di lasciar andare pensieri, parole, situazioni, preoccupazioni…
– lascia andare le tensioni muscolari nel tuo corpo, abbassa le spalle e continua a respirare
– quando pensi sia sufficiente ( dopo qualche minuto) racchiudi tutto il tuo corpo in un grande abbraccio
continuando a respirare solo con le narici.
Vogliamoci più bene per stare meglio.
Marina Olivieri CorpoCreativo