
Quando si tratta il tema del contatto subito si pensa al toccare avvicinandosi all’area personale dell’altro, accostandosi, creando contiguità e vicinanza.
Nelle tecniche dedicate al benessere e alla crescita personale ogni incontro deve diventare sinceramente un contatto, senza pensare a quello tattile, ma con lo sguardo, con il corpo, prestando grande attenzione e rispetto all’altro.
In ogni momento possiamo cercare di entrare in contatto, cercando calma e pace, che prima di tutto vanno cercate dentro di noi, per poi attivarle nell’altro, anche standogli lontano.
Partendo prima di tutto dal contatto sincero con se stessi, ascoltando il proprio respiro, dov’è posizionato nel nostro corpo, per esempio, possiamo cercare di metterci nella condizione migliore per entrare in contatto con gli altri.
Mi spiego meglio: il funzionamento di ognuno è molto articolato, ma vanno ricordate alcune considerazione sul Sistema Nervoso Autonomo.
Esso si divide in due funzionamenti: quello “simpatico”, legato all’aumento delle attività fisiologiche, e quello “parasimpatico”, che si attiva nei momenti di riposo.
Spesso senza che ce ne rendiamo conto facciamo lavorare il sistema nervoso autonomo simpatico perché siamo afflitti da paure, insicurezze e ansie, e anche se non siamo realmente circondati da situazioni di reale pericolo che dovrebbero farci reagire con la forma “attacco/fuga”, presentiamo nel corpo tutti i sintomi e le reazioni correlate.
In questo caso il nostro respiro è quello dell’emergenza, posizionato nella parte clavicolare, la mente è distratta e piena di pensieri, il battito del cuore potrebbe aumentare di frequenza.
In questo caso noi ci presentiamo davanti ad altre persone in modo poco “consapevole” per poterle realmente accogliere.
Invece, l’attivazione del sistema autonomo parasimpatico, crea una situazione involontaria di calma nella quale la respirazione diventa lenta, il sangue affluisce agli organi, la frequenza cardiaca diminuisce; ritroviamo quindi l’Equilibrio.
Questa dovrebbe essere la migliore situazione personale nella quale poi incontrare l’altro.
Qualsiasi possa essere la nostra reale situazione nei vari momenti della giornata e quando incontriamo altre persone e entriamo in contatto con loro, in particolare se siamo operatori nel settore del Benessere, la prima cosa rimane quella di prestare attenzione alle informazioni immediate che ci comunica il nostro corpo per poter veramente accogliere l’altro in piena lucidità e con empatia.
PROPOSTA: Il SEMPLICE GESTO DEL RESPIRARE
- prendersi un minuto per individuare dove è posizionato il proprio respiro, appoggiare lì le proprie mani;
- inspirando ed espirando pensare solo al momento presente e alla possibilità di lasciare andare tutto ciò che è stato prima e tutto ciò che succederà dopo;
- grazie alla calma del respiro, riempiendosi e svuotandosi d’aria, cercare di immaginare che il respiro raggiunga il ventre posizionando lì le proprie mani;
- dare il tempo al corpo per calmarsi e entrare in una nuova situazione di ascolto profondo di se stessi.